Lunedì 14 dicembre abbiamo intervistato il professore Vikoler perchè è stato un campione di pallamano e in classe stiamo parlando di sport.
Il professor Vikoler Norbert ha giocato a pallamano.
Lui ha iniziato questo sport a 13 anni e ha lasciato a 30 anni. Da bambino lui vedeva i compagni di scuola che giocavano a pallamano e a lui piaceva questo sport. Lui praticava l’atletica leggera. All’inizio lui non poteva giocare a pallamano perché i suoi genitori hanno detto che uno sport basta. In terza media lui è potuto andare a pallamano.
Lui ha giocato come ala sinistra e come difensore sinistro, giocava a diretto contatto con l’avversario, osservando il gioco.
Come già detto, lui ha iniziato a giocare a pallamano a 13 anni.
Lui ha giocato con il Bressanone, il Bolzano e con la squadra nazionale italiana. Ha giocato per molti anni in serie A e è stato convocato per la nazionale. Ha giocato in tornei nazionali e internazionali.
Si allenava 7 volte alla settimana, per minimo due ore. Durante la settimana andava a lavorare e il pomeriggio e la sera faceva allenamento. Oppure faceva allenamento di mattina e lavorava di pomeriggio.
Lo sport per lui era molto importante. Lui ha rinunciato a tante cose: ha rinunciato alle feste e al suo tempo libero.
Il professor Vikoler ha lasciato la pallamano quando aveva 30 anni, perché sentiva male alle gambe e alle ginocchia per colpa del pavimento duro della palestra e perché ha creato una famiglia.
Lui è stato anche allenatore, ha allenato meno squadre maschili e piú squadre femminili.
(Foto 25.11.2019)
Lui si è fatto male tante volte. Ma una volta, durante le qualificazioni per il campionato mondiale in Giappone, si è rotto la rotula del ginocchio e per questo non ha potuto partecipare ai mondiali.
Lui non ha mai usato sostanze dopanti.
Da giovane aveva tre Idoli. Ma i suoi idoli non erano giocatori di pallamano: un idolo era uno sciatore che si chiama Peter Müller. Un altro era un giocatore di pallamano russo, Alexander Tutschkin, e i compagni di squadra chiamavano Vikoler proprio “Tutschkin”. Il terzo idolo, il suo vero modello, era un giocatore di tennis che si chiama Mats Wilander.
È stato molto interessante scoprire tutte queste cose. Una delle cose che ci ha colpito è la vita così organizzata che ha fatto per essere uno sportivo di questo livello. E anche che non ha potuto partecipare alle qualificazioni dei mondiali perché si è fatto male.
Ma come ha detto il professor Vikoler, quando cadi, devi solo rialzarti: se una cosa non va come volevi, non è una tragedia, devi fare qualcos’altro.
Classe 3F1
(Andrea, Damian, Florian, Julian, Lea, Lena, Manuel S., Manuel T., Raffael)