Wie ein Zackenbarsch ihr Leben verändert hat.
Und wie jeder einzelne von uns an der Vermeidung von Plastikmüll beitragen kann.
Die Umweltaktivistin Magdalena Gschnitzer erzählte am 25.01. und 27.01.2021 den Schüler*innen der 3A1 und 3A2, 3B, 3D und 3H ganz persönlich und im Austausch mit den Schüler*innen, wie sie dazu kam sich für die Umwelt einzusetzen, welche Rolle unser Konsumverhalten bei der Umweltverschmutzung spielt und wie jeder einzelne eine wichtigen Beitrag leisten kann.
Weitere Informationen über Magdalena Gschnitzer findet ihr unter: https://maggy-gschnitzer.com/
Lunedì 14 dicembre abbiamo intervistato il professore Vikoler perchè è stato un campione di pallamano e in classe stiamo parlando di sport.

Il professor Vikoler Norbert ha giocato a pallamano.
Lui ha iniziato questo sport a 13 anni e ha lasciato a 30 anni. Da bambino lui vedeva i compagni di scuola che giocavano a pallamano e a lui piaceva questo sport. Lui praticava l’atletica leggera. All’inizio lui non poteva giocare a pallamano perché i suoi genitori hanno detto che uno sport basta. In terza media lui è potuto andare a pallamano.
Lui ha giocato come ala sinistra e come difensore sinistro, giocava a diretto contatto con l’avversario, osservando il gioco.
Come già detto, lui ha iniziato a giocare a pallamano a 13 anni.
Lui ha giocato con il Bressanone, il Bolzano e con la squadra nazionale italiana. Ha giocato per molti anni in serie A e è stato convocato per la nazionale. Ha giocato in tornei nazionali e internazionali.
Si allenava 7 volte alla settimana, per minimo due ore. Durante la settimana andava a lavorare e il pomeriggio e la sera faceva allenamento. Oppure faceva allenamento di mattina e lavorava di pomeriggio.
Lo sport per lui era molto importante. Lui ha rinunciato a tante cose: ha rinunciato alle feste e al suo tempo libero.
Il professor Vikoler ha lasciato la pallamano quando aveva 30 anni, perché sentiva male alle gambe e alle ginocchia per colpa del pavimento duro della palestra e perché ha creato una famiglia.
Lui è stato anche allenatore, ha allenato meno squadre maschili e piú squadre femminili.

(Foto 25.11.2019)
Lui si è fatto male tante volte. Ma una volta, durante le qualificazioni per il campionato mondiale in Giappone, si è rotto la rotula del ginocchio e per questo non ha potuto partecipare ai mondiali.
Lui non ha mai usato sostanze dopanti.
Da giovane aveva tre Idoli. Ma i suoi idoli non erano giocatori di pallamano: un idolo era uno sciatore che si chiama Peter Müller. Un altro era un giocatore di pallamano russo, Alexander Tutschkin, e i compagni di squadra chiamavano Vikoler proprio “Tutschkin”. Il terzo idolo, il suo vero modello, era un giocatore di tennis che si chiama Mats Wilander.
È stato molto interessante scoprire tutte queste cose. Una delle cose che ci ha colpito è la vita così organizzata che ha fatto per essere uno sportivo di questo livello. E anche che non ha potuto partecipare alle qualificazioni dei mondiali perché si è fatto male.
Ma come ha detto il professor Vikoler, quando cadi, devi solo rialzarti: se una cosa non va come volevi, non è una tragedia, devi fare qualcos’altro.
Classe 3F1
(Andrea, Damian, Florian, Julian, Lea, Lena, Manuel S., Manuel T., Raffael)
Parlando dello sport,abbiamo intervistato il prof. Pasquazzo, perché è stato un professionista.
Da ragazzo il professor Pasquazzo praticava l’atletica leggera, faceva i 100 metri, era un velocista. Ma da bambino vedeva il bob in televisione e seguiva le telecronache alla radio: gli piaceva tantissimo il rumore del bob sul ghiaccio. A suo padre ha chiesto un bob e gli hanno regalato un bob di plastica, con cui giocava.
Gli inizi
Poi all’età di 21 anni ha iniziato a praticare il bob: era studente a Innsbruck e praticava ancora l’atletica. Alcuni suoi amici bobbisti gli hanno chiesto di allenarsi con loro – infatti si dice che i migliori bobbisti sono i velocisti- così è iniziata la sua carriera come bobbista.
Ha gareggiato nel bob a 4 e a 2.
Lui era un interno, in genere era il secondo bobbista dopo il pilota. Ma nel bob a due è stato anche pilota, negli ultimi due anni di carriera.
Come già detto, il professor Pasquazzo ha iniziato ad allenarsi a Innsbruck e ha fatto un torneo privato a Innsbruck. Gli piaceva e lui era veramente bravo: e per questo è arrivato nella nazionale italiana dopo che ha gareggiato in una coppa d’Austria.
La vita professionale
Si allenava 6 ore nel giorno, niente feste o poche. In estate il prof. Pasquazzo faceva allenamento con i pesi per aumentare i muscoli.
Ha smesso a 31 anni, per una grande delusione come leggete più avanti, ma dopo ha fatto qualche altra gara perché gliel’hanno chiesto.
La famiglia
Cosa diceva la sua famiglia? La sua mamma aveva paura perché lei sapeva che anche alcuni atleti sono morti per questo sport, invece la sua nonna era la sua più grande tifosa. Si è fatto veramente male una volta: gareggiavano in due, il bob si è rovesciato e lui sbattuto sul ghiaccio con le spalle e per alcuni giorni le spalle erano molto gonfie non è riuscito a muoverle.
In conclusione
Il prof. Pasquazzo ha vinto molti tornei e gare nazionali e internazionali. Lui ha gareggiato a livello professionista, ha partecipato alla coppa mondiale piú volte e si è qualificato per le Olimpiadi, ma poi non ha partecipato perché è stato sostituito, per motivi che qui non possiamo dire… chiedetglielo voi. 😉
La classe 3F2
(Alex,Cedric, Emely, Falah, Lena, Manuel, Marc, Sarah, Tom
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Il prof. Pasquazzo in azione:
https://vimeo.com/channels/636883/104700004
Tappa di Igls in Austria, la squadra italiana si presenta con tre equipaggi
Italia 1 di Günther Huber e Enrico Costa
Italia 2 di Fabrizio Tosini e Marco Menchini
Italia 3 di Christian Caldara e Michael Pasquazzo
8 Bücher (7 Belletristikbücher + 1 Sachbuch),
3 Minuten pro Buch,
2 Schauspielerinnen;
8 Sketches,
6 oder 7 Juryteams,
1 Siegerbuch!
Los geht’s mit den Bookslams der Drehscheibe für alle 3. Klassen!